THE TWITTER FILES VIII: “Come Twitter ha aiutato silenziosamente la segreta campagna online di PsyOp del Pentagono
Ottava puntata dei TwitterFiles. Stavolta l’autore è Lee Fang, giornalista investigativo di The Intercept. Per anni Twitter ha fornito copertura ad attività di psy-op del Pentagono, del Dipartimento della difesa, del CENTCOM e di altri organismi della difesa americana fingendo di ignorare che queste agenzie mantenevano account fake, spesso nascosti dietro improbabili identità arabe, russe ecc. e profili creati con la tecnica del “deep fake”, per spingere la narrativa americana contro paesi considerati ostili come Iran, Russia, Venezuela ecc. o, ad esempio, per minimizzare le vittime civili in Yemen esaltando le armi di precisione americane. Benché la stampa mainstream abbia spesso celebrato Twitter per aver rimosso alcuni di questi account governativi, nei fatti molti di questi account governativi nascosti dietro identità false sono rimasti attivi per anni. Non solo, Twitter li ha messi non di rado in “whitelist”, con il preciso scopo di incrementarne la visibilità e aiutarli ad andare in tendenza. Ancora una volta, ciò che emerge con chiarezza è che Twitter, al pari di Facebook e altre popolari piattaforme di social, è stata usata più o meno liberamente dal governo americano come uno strumento per imporre la propria narrativa, ora in campo geopolitico, ora nel delicato passaggio di consegna dopo le tumultuose elezioni presidenziali del 2020, ora sulla politica anti-Covid, propagandare informazioni false o tendenziose, manipolare l’opinione pubblica.