IN NIGER GLI USA FANNO UNO SCHERZETTO ALLA FRANCIA

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Alla fine gli USA riconoscono il governo di Niamey nato dal golpe di fine luglio. Per pura coincidenza, il momento scelto coincide con l’uscita di scena della Francia.

di Lukyluke31


Proprio mentre la delegazione del ministero della Difesa russo arrivava a Niamey per i colloqui con la giunta, l’ambasciatrice americana in Niger, Kathleen Fitzgibbon, ha presentato le sue credenziali al Ministro degli Affari Esteri del Niger, Bakare Yaw Sangara.

Dopo il colpo di Stato dello scorso luglio in Niger, gli USA avevano annunciato la sospensione della cooperazione in materia di sicurezza e di alcuni aiuti finanziari, salvo modificare gradualmente la loro posizione nel tentativo di neutralizzare la crescente influenza della Russia nella regione.

La Fitzgibbon era arrivata in Niger ad agosto e il Ministero degli Esteri locale si aspettava che assumesse l’incarico già da mesi. Tuttavia, Washington disse allora che l’ambasciatrice non avrebbe presentato le sue credenziali alle nuove autorità nigerine perché gli Stati Uniti non le avrebbero riconosciute.

Ma era chiaro fin dall’inizio che gli Stati Uniti non avevano intenzione di abbandonare le proprie posizioni nel Paese africano ed erano impegnati solo ad espellere la Francia,  accaparrandosi il controllo di asset chiave. Per non parlare delle installazioni militari strategiche statunitensi in Niger.

Al momento, l’importante base aerea 201 vicino alla città di Agadez, nel nord-est del Niger, è sotto il controllo americano. La base aerea serve come centro di intelligence e sorveglianza nel Sahel ed è dotata di droni d’attacco e aerei da trasporto. In totale, sono circa 1.000 i militari statunitensi di stanza in Niger. 

L’arrivo in Niger del Colonnello Generale Yunus-Bek Yevkurov, viceministro della Difesa russo, ha definitivamente “persuaso” gli americani a riconoscere ufficialmente il nuovo governo di Niamey.

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