BIDEN NOMINA A CAPO DEL NIH ONCOLOGA CHE HA RICEVUTO QUASI $300 MILIONI IN SOVVENZIONI DA PFIZER

0

Indicata dall’amministrazione Biden come direttrice del National Institute of Health, Monica M. Bertagnolli è l’ennesima porta girevole tra grandi compagnie farmaceutiche e istituzioni statali. Nella sua carriera ha ricevuto oltre 116 sovvenzioni da Pfizer, per un totale di 290,8 milioni di dollari, pari all’89% di tutte le sovvenzioni di ricerca ricevute.


Nella giornata di ieri l’amministrazione Biden ha annunciato l’intenzione di nominare a capo del NIH (National Institute of Health) il chirurgo oncologico Monica Marie Bertagnolli.


Oggi, il presidente Biden ha annunciato la sua intenzione di nominare la dott.ssa Monica Bertagnolli a direttore del National Institute of Health (NIH), la principale organizzazione mondiale di ricerca biomedica. La dottoressa Bertagnolli è un chirurgo oncologico, ricercatrice oncologica, educatrice e leader medico di fama mondiale che ha la visione e la leadership necessarie per realizzare la missione di NIH per la ricerca delle conoscenze fondamentali e la promozione della salute umana.

Se confermata dal Senato, Monica Bertagnolli diventerà la seconda donna a guidare l’NIH, la più grande agenzia di ricerca biomedica al mondo con un budget di 45 miliardi di dollari nel 2022.

Sessantenne, di origini italo-basche e con una fulminante carriera da donna prodigio alle spalle, la Bertagnolli era stata nominata a capo del National Cancer Institute solo il 22 agosto dello scorso anno.[1] In precedenza, aveva lavorato presso i templi della ricerca oncologica americana, il Brigham and Women’s Hospital e il Dana-Farber Cancer Institute, oltre ad aver ricoperto l’incarico di Richard E. Wilson Professor of Surgery presso la Harvard Medical School.

In occasione della sua nomina a direttrice del National Institute of Cancer lo scorso anno, The Daily Signal pubblicò alcune informazioni interessanti scoperte dall’Oversight Project della Heritage Foundation. Nel corso della sua carriera di oncologa e scienziata, la Bertagnolli ha ricevuto 290,8 milioni di dollari in finanziamenti per la ricerca dal gigante farmaceutico Pfizer.

“Dal 2015 al 2021, la Bertagnolli ha ricevuto oltre 116 sovvenzioni da Pfizer, per un totale di 290,8 milioni di dollari. Questo importo rappresentava l’89% di tutte le sue borse di ricerca, secondo Open Payments, un programma nazionale di trasparenza nell’ambito del Center for Medicare & Medicaid Services che raccoglie e pubblica informazioni sui rapporti finanziari tra aziende farmaceutiche e di dispositivi medici e alcuni fornitori di assistenza sanitaria”.

“Il finanziamento di Pfizer (e tutti gli altri finanziamenti del settore a me assegnati) non era sotto forma di sovvenzioni dirette nei miei riguardi. Questo finanziamento era sotto forma di contratti stipulati dall’Alliance for Clinical Trials in Oncology”, ha detto Bertagnolli a The Daily Signal in una e-mail martedì. La Bertagnolli ha aggiunto:

“Tutti i contratti del settore sono stati utilizzati dal gruppo di sperimentazione clinica di oltre 3.000 membri dell’Alliance per condurre studi clinici sul cancro. È importante sottolineare che praticamente tutto il finanziamento di Pfizer è stato per un unico grande studio clinico internazionale sul cancro al seno, un totale di $ $ molto alto perché ha arruolato oltre 6.000 pazienti in un certo numero di paesi.
Il finanziamento è stato distribuito tra molte diverse istituzioni sanitarie, sia accademiche che comunitarie, per condurre la sperimentazione. L’Alliance, in generale, non ha più coinvolgimento con un partner del settore piuttosto che con un altro: è solo che questo trial Pfizer era molto ampio e, quindi, molto costoso”.

Di fronte a una notizia del genere, un tempo qualcuno avrebbe forse osato sollevare domande. Ad esempio, se un individuo che deve essenzialmente la propria strabiliante carriera ai finanziamenti di una compagnia farmaceutica, una volta posto a capo di un’istituzione pubblica dalla quale dipendono scelte che impattano la spesa sanitaria pubblica e la collettività, sarà mai in grado di prendere decisioni che ostacolino, o anche non solo non favoriscano, quella compagnia farmaceutica. “Ma ormai son tutte cose del secolo scorso”, avrebbe detto il grande Giorgio Gaber. Dietrologia, domande da complottisti. Ormai viviamo nell’epoca in cui la politica, i media e buona parte dell’opinione pubblica che ancora li segue ha fatto propria l’idea secondo cui “le compagnie farmaceutiche hanno salvato il mondo dal Covid”. E allora di cosa mai dovremmo preoccuparci? Di niente, anzi, forse è meglio proprio non farsi nessuna domanda. Dicono si viva meglio.

.

Telegram | Portale | Ultim'ora | Twitter | Instagram | Truth Social | Odysee

Condividi!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *