Giunge notizia che FDA sta esaminando i dati di Novavax, vaccino proteico (cioè contiene direttamente la spike) che pare sul fronte dell’efficacia funzioni tanto quanto RNA e DNA (ma da sempre ci diciamo che probabilmente tutti i vaccini covid del mondo più o meno fanno lo stesso).

Bene che a questo giro FDA si accorga subito dei possibili problemi cardiaci. Con gli altri prodotti ci sono voluti mesi e, forse, abbiamo pure qualche idea del perché[1].

Vedremo se e come Novavax sarà incluso nel novero dei vaccini utilizzabili nell’occidente democratico del mondo. Nel frattempo, tuttavia, mi interessa osservare come anche e soprattutto per gli effetti avversi paia riconfermarsi che i vaccini covid a base di spike, in forma di “manuale di istruzioni” per farsela da sé (come Pfizer & co.) o in forma già assemblata e pronta all’uso (come questo Novavax), accade sempre più o meno lo stesso. Lo stesso anche rispetto al covid.

Da sempre discutiamo come potrebbe essere proprio la produzione incontrollata di spike a determinare in alcuni vaccinati effetti avversi anche gravi[2]. Bene, qualcuno ha stimato quanta spike in media potrebbe essere prodotta durante il covid[3]. A spanne 100 microg (calcoli miei, sulla base dei dati della pubblicazione).

Ora, non è definibile con certezza quanta spike inducano i vaccini a RNA o DNA (ma sarebbe stata una delle cose più ovvie che gli inventori di questi prodotti avrebbero dovuto chiedersi) e, tuttavia, con un paio di calcoli possiamo arrivare a stimare una media di 150 microg, che potrebbe essere, quindi, addirittura di più di quella prodotta in corso di covid (calcoli dispersi in questi vecchi post, vecchi ma invecchiati purtroppo benissimo[4].

Novavax, che contiene la proteina spike preformata e, dunque, in quantità precisa, pare ne abbia invece 5 microg, 20 volte in meno del covid e 30 volte in meno degli altri vaccini. Ma, ad esempio, le infiammazioni cardiache comunque si verificano. Poche (5-6 su 10-20mila persone), ma si verificano già nelle sperimentazioni autorizzative. Che vorrà dire? È la spike, che lega i suoi recettori nei tessuti? Sono gli anticorpi indotti dalla spike che reagiscono con i tessuti stessi (e in quel caso non sarebbe questione di dose)? O che altro?

Nel frattempo, che siano covid o vaccini, la spike pare continuamente rappresentare il problema, più che la soluzione. Abbiamo già a disposizione molti farmaci più o meno sintomatici abbastanza utili. Converrebbe probabilmente puntare anche su farmaci in grado di bloccare direttamente il legame della spike con i suoi recettori.

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