In più occasioni ci siamo detti come e perché la segnalazione di reazioni sospette avverse sia inadeguata a definire il profilo di sicurezza e i rischi legati alla somministrazione dei vaccini COVID-19:

Esistono almeno due strade per uscire da questo vicolo cieco.

La prima dipende dalla buona volontà dei tanti medici che si prendono cura dei propri pazienti e che nei loro archivi custodiscono preziose informazioni sui problemi che si manifestano dopo la somministrazione dei vaccini. Oltre ad essere segnalate tramite i canali ufficiali della farmacovigilanza, queste informazioni converrebbe si trasformassero in pubblicazioni scientifiche, anche semplicemente in forma di descrizione di singoli casi clinici oppure di serie di casi (ad esempio questo). Questo non implica necessariamente un giudizio di causalità, ma consente di condividere esperienze nell’ambito della comunità dei medici e dei ricercatori, secondo le migliori pratiche della professione medica e della ricerca scientifica in generale. Se nel 1961 il dr. McBride non avesse scritto la sua oggi famosissima lettera a The Lancet, il talidomide avrebbe fatto vittime ancora per molto tempo (e malgrado quella lettera comunque ancora ne fece (cfr. Wikipedia, curiosamente non esiste una pagina in lingua italiana).

L’altra strada, complementare e in parte sovrapposta alla prima, consiste nel dar voce a chi lamenta problemi, spesso non adeguatamente riconosciuti e curati. Per questo esistono varie iniziative e altre si aggiungeranno presto. Anche in tal caso, tuttavia, l’obiettivo deve essere quello di arrivare a documentare in forma di pubblicazione scientifica i singoli casi, in modo da evitare che finiscano nell’oblio di mere statistiche costruite con strumenti metodologici non sufficientemente sensibili ed efficaci.

La segnalazione spontanea attraverso i canali istituzionali rimane uno strumento fondamentale di grande importanza, ma è altrettanto indispensabile tener presente che una volta inoltrata una segnalazione siamo ben lontani dall’aver fatto tutto il necessario.

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