COMUNITÀ GUARDAROBA, MASS FORMATION E GLI UTILI IDIOTI
Fanatismo di massa, tendenza all’omologazione, virtue signaling come pass per l’accettazione. Comunità guardaroba e utile idiota sono due concetti baumaniani che spiegano alla perfezione i comportamenti di massa nell’era della pandemia e dell’isteria russofoba.
Incurabile collettivismo, conformismo globale, assenza d’indipendenza di pensiero ed analisi critica: ci risiamo: Russia.
Dopo la campagna contro i no vax (ben lungi dall’esser finita), stiamo ora avendo nuovamente a che fare con un’ondata d’intelligenza di massa: la russofobia. Ci mancava.
In un Occidente sempre più preoccupato di allinearsi all’opinione comune, piuttosto che pensare individualmente e rischiare d’aver ragione, la storia offre pile di casi dove poter apprezzare come le comunità guardaroba siano cresciute gettando le fondamenta per l’ascesa della mass formation.
Chi segue regolarmente The Joe Rogan Experience Show ha di sicuro avuto modo di apprezzare quella sottile linea rossa che lega gli episodi con ospiti Desmet, Mc Collough e Malone.
Tutti e tre i dottori hanno infatti spiegato non solo come la narrativa sui rischi derivanti dalla campagna vaccinale fosse palesemente falsata dai media, ma anche come le masse siano oggetto di una tecnica di condizionamento mentale ibrida, a metà tra ipnosi e riprogrammazione mentale.
Purtroppo, questo fenomeno va avanti con enorme successo,portando miliardi di persone a convincersi e ad avere fiducia cieca in una catena di vere e proprie menzogne, prive di ogni evidenza fattuale o scientifica, generate tramite un costante e monolitico assalto alle loro menti.
Ma come funziona il processo di mass formation?
Basta creare quella che il filosofo polacco Zygmunt Bauman chiamava “comunità guardaroba”. Eventi globali la cui natura non è nemmeno necessario sia vera o utile per la comunità. Eventi a cui nessuno è veramente connesso, da cui è condizionato o interessato. Se non perché tutti gli altri lo fanno o lo sono.
È sufficiente prendere un evento con potenziali conseguenze globali. Che sia un evento sportivo o un presunto attacco terroristico, un virus “assassino” che imperverversa sul pianeta minacciando le sorti di milioni di persone, un prossimo conflitto bellico o nucleare.
Poi spingi l’assioma pericolo universale – obbligo universale di fermarlo e, quindi, la sua rilevanza morale “di massa”.
Fallo ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette, per mesi, anni, tramite ogni media e parte politica (maggioranza, opposizione, opposizione controllata). Conduci campagne di moralizzazione ed emarginazione sociale nei confronti dei non allineati, incanala il dissenso tramite un caleidoscopio d’immoralità, irresponsabilità sociale e, naturalmente, neo-fascismo e… les jeux sont faits!
Miliardi di persone si toglieranno gli abiti (metaforicamente, svestiranno i panni dei problemi quotidiani), li appenderanno e li dimenticheranno temporaneamente, nell’armadio.
Ed altrettanto temporaneamente inizieranno a godersi i valori della nuova comunità guardaroba.
Anche se temporaneamente e senza la benché minima consapevolezza del significato delle loro azioni, questi utili idioti inizieranno infatti, finalmente, a godere di un senso di appartenenza a qualcosa.
Non importa se i valori di questa comunità siano fondati sulla manipolazione, l’ignoranza, l’odio e, ovviamente, la paura. Loro saranno orgogliosi dei loro nuovi valori e pronti a qualsiasi cosa per loro. Nemmeno la salute dei loro figli sarà in grado di arginare la loro stupidità.
Oggi giorno sarebbe meglio chiamarla “de-invidualizzazione digitale”, intendendo con essa la perdita di consapevolezza ed individualità che affligge l’individuo assorbito nella massa. Quella stessa massa di cui Douglas Murray parla nel suo eccellente libro The Madness of The Crowds.
Ed è cosi che si può comprendere la genesi dei vari Save The Planet, Je Suis…, Black Lives Matter, Stay Home, Si Si Si Vax, L’Arcobaleno dei Diritti e della Pace o del qualsiasi cosa del momento, sostanzialmente.
Giusto il tempo che dura. Senza comprenderne il senso, ne guadagnarne alcunché (anzi, perdendone) e cosi avanti, fino alla prossima. Che ci attendiamo sarà molto probabilmente connessa al clima o all’energia.
Essendo il razzismo, il terrorismo, la omo-transfobia in pausa per il momento, si spera che nel frattempo questi utili idioti trovino il tempo per scavare un po’ nella storia.
Non sia mai che inizino a domandarsi perché non ci sia un giorno della memoria per onorare il vergognoso genocidio di 30 milioni di armeni, o dei nativi americani o degli amazzoni.
Non sia mai che questi utili idioti moralisti da salotto e a tempo perso inizino a piangere e manifestare anche per il genocidio yemenita in atto (oltre 100000 morti di cui 7500 bambini).
Un massacro che avviene giusto in parallelo a quello compiuto da Occidente e nazisti ucraini in questo momento. Ah, giusto: dello Yemen nessuno parla in televisione.
Non c’è comunità guardaroba a cui aderire. La Mass Formation è già attiva, pronta e in viaggio verso la sua nuova destinazione: obiettivo mistificare le dichiarazioni degli ucraini liberati dall’esercito russo.