UCRAINA, ERA TUTTO SCRITTO NEL PIANO DELLA RAND CORP

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Manlio Dinucci, l’unico analista di spessore a scrivere su Il Manifesto, spiega i motivi per cui ha deciso di porre fine alla lunga collaborazione con il quotidiano.

“L’8 marzo, dopo averlo per breve tempo pubblicato online il Manifesto ha fatto sparire nottetempo questo articolo anche dall’edizione cartacea, poiché mi ero rifiutato di uniformarmi alla direttiva del Ministero della Verità e avevo chiesto di aprire un dibattito sulla crisi ucraina. Termina così la mia lunga collaborazione con questo giornale, su cui per oltre dieci anni ho pubblicato la rubrica L’Arte della guerra.”

Qui a seguire l’ottimo articolo censurato.

di Manlio Dinucci

Il piano strategico degli Stati uniti contro la Russia è stato elaborato tre anni fa dalla Rand Corporation (il manifesto, Rand Corp: come abbattere la Russia, 21 maggio 2019). La Rand Corporation, il cui quartier generale ha sede a Washington, è «una organizzazione globale di ricerca che sviluppa soluzioni per le sfide politiche»: ha un esercito di 1.800 ricercatori e altri specialisti reclutati da 50 paesi, che parlano 75 lingue, distribuiti in uffici e altre sedi in Nord America, Europa, Australia e Golfo Persico. Personale statunitense della Rand vive e lavora in oltre 25 paesi.

La Rand Corporation, che si autodefinisce «organizzazione non-profit e non-partisan», è ufficialmente finanziata dal Pentagono, dall’Esercito e l’Aeronautica Usa, dalle Agenzie di sicurezza nazionale (Cia e altre), da agenzie di altri paesi e potenti organizzazioni non-governative.

La Rand Corp. si vanta di aver contribuito a elaborare la strategia che permise agli Stati uniti di uscire vincitori dalla guerra fredda, costringendo l’Unione Sovietica a consumare le proprie risorse nell’estenuante confronto militare. A questo modello si è ispirato il nuovo piano elaborato nel 2019: «Over-extending and Un-balancing Russia», ossia costringere l’avversario a estendersi eccessivamente per sbilanciarlo e abbatterlo.

Queste sono le principali direttrici di attacco tracciate nel piano della Rand, su cui gli Stati Uniti si sono effettivamente mossi negli ultimi anni.

Anzitutto – stabilisce il piano – si deve attaccare la Russia sul lato più vulnerabile, quello della sua economia fortemente dipendente dall’export di gas e petrolio: a tale scopo vanno usate le sanzioni commerciali e finanziarie e, allo stesso tempo, si deve far sì che l’Europa diminuisca l’importazione di gas naturale russo, sostituendolo con gas naturale liquefatto statunitense.

In campo ideologico e informativo, occorre incoraggiare le proteste interne e allo stesso tempo minare l’immagine della Russia all’esterno.

In campo militare si deve operare perché i paesi europei della Nato accrescano le proprie forze in funzione anti-Russia. Gli Usa possono avere alte probabilità di successo e alti benefici, con rischi moderati, investendo maggiormente in bombardieri strategici e missili da attacco a lungo raggio diretti contro la Russia. Schierare in Europa nuovi missili nucleari a raggio intermedio puntati sulla Russia assicura loro alte probabilità di successo, ma comporta anche alti rischi.

Calibrando ogni opzione per ottenere l’effetto desiderato – conclude la Rand – la Russia finirà col pagare il prezzo più alto nel confronto con gli Usa, ma questi e i loro alleati dovranno investire grosse risorse sottraendole ad altri scopi.

Nel quadro di tale strategia – prevedeva nel 2019 il piano della Rand Corporation – «fornire aiuti letali all’Ucraina sfrutterebbe il maggiore punto di vulnerabilità esterna della Russia, ma qualsiasi aumento delle armi e della consulenza militare fornite dagli Usa all’Ucraina dovrebbe essere attentamente calibrato per aumentare i costi per la Russia senza provocare un conflitto molto più ampio in cui la Russia, a causa della vicinanza, avrebbe vantaggi significativi».

È proprio qui – in quello che la Rand Corporation definiva «il maggiore punto di vulnerabilità esterna della Russia», sfruttabile armando l’Ucraina in modo «calibrato per aumentare i costi per la Russia senza provocare un conflitto molto più ampio» – che è avvenuta la rottura. Stretta nella morsa politica, economica e militare che Usa e Nato serravano sempre più, ignorando i ripetuti avvertimenti e le proposte di trattativa da parte di Mosca, la Russia ha reagito con l’operazione militare che ha distrutto in Ucraina oltre 2.000 strutture militari realizzate e controllate in realtà non dai governanti di Kiev ma dai comandi Usa-Nato.

L’articolo che tre anni fa riportava il piano della Rand Corporation terminava con queste parole: «Le opzioni previste dal piano sono in realtà solo varianti della stessa strategia di guerra, il cui prezzo in termini di sacrifici e rischi viene pagato da tutti noi». Lo stiamo pagando ora noi popoli europei, e lo pagheremo sempre più caro, se continueremo ad essere pedine sacrificabili nella strategia Usa

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11 thoughts on “UCRAINA, ERA TUTTO SCRITTO NEL PIANO DELLA RAND CORP

  1. Bravo Manlio, sono con su tutta la linea, dal contenzioso col Manifesto, andassero pure a fanculo, alla informazione sul piano Rand, che non conoscevo, mancato Giulietto ci resti giusto tu. Un abbraccio grande, fratello.

  2. E se pensate che Putin non lo immaginasse allora siete davvero sprovveduti. Putin si è alleato con Xi Jinping e ha rivoltato contro l’occidente questa pessima idea. Sapendo che sarebbe stato sanzionato si è già preparato ma non solo, così potrà fare contro sanzioni all’occidente molto più distruttive! La Russia è la patria delle risorse minerarie dell’occidente e la Cina la fabbrica dell’occidente: con le contro sanzioni la Russia ci toglierà le risorse mandandoci dritti dritti dentro a un nuovo Medioevo e la Cina se le prenderà per sè e creeranno un novello mondo in cui l’occidente (nomen omen) tramonterà definitivamente.

  3. Concordo con l’analisi del dottor Dinucci, tuttavia vorrei ricordare che agli USA piace giocare su diversi piani. Lo scandalo Iran-gate ne è esempio. Pertanto io non sottovalutarei il fatto che gli USA vogliano, con questa crisi, volutamente indebolire anche la CE per trovarsi da soli come unica superpotenza globale. Con l’indebolimento reciproco di Russia e UE, avendo la politica statunitense contribuito a distruggere completamente il tessuto economico e sociale della vecchia Europa, le imprese a stelle e strisce farebbero affari d’oro. Come hanno fatto in Iraq

  4. Seguo da abbonato Dinucci con stima , se chiedeva l’ apertura di un dibattito aperto , Il Manifesto doveva garantirlo ,così ci si confronta e si elaborano idee e convincimenti.

  5. Salto a piè pari il contenuto di Dinucci e vorrei soffermarmi sulla penosa deriva del Manifesto. Questo è solo l’ultimo episodio. Abbiamo visto tutti durante l’emergenza Covid come Il Manifesto si sia appiattito sulla asfittica narrazione governativa. Giusto qualche titolo a effetto in prima pagina ma per il resto nulla. Il futuro ci riserverà ancora brutte sorprese. Temo.

  6. Situazione assurda, insensata tanto più per l’Italia usata da uno stolto satanista americano guerrafondaio e dai suoi leccaculi al governo della mia patria Italia. Sta di fatto che se il sign. Putin non avrebbe reagito, chi sa la piovra americana dove e come avrebbe mal messo i suoi tentacoli!!!

  7. Perché questo genere di articoli vengono pubblicati solo dopo che sono accaduti gli avvenimenti in questione e non prima? Era incluso nel piano Rand corporation anche la possibilità di una guerra atomica o batteriologica? Sono molto perplessa

    1. Forse perché non si può leggere tutto quello che c’è in rete e la ricerca è molto più facile quando sai cosa cercare.

  8. Non ho commenti da fare. L’articolo è interessante e rispecchia le mie intuizioni sulla mania di grandezza degli USA già espressa anche all’interno della società statunitense più colta ed avveduta. Un pregio questa crisi a mio avviso forse lo avrà: il ridimensionamento della finanza internazionale. Lo spero così i ragionieri torneranno a fare solo i ragionieri e buttiamo nel cestino tutte le scartoffie dei vari Milton Friedman e discepoli.

  9. E che dire delle 2 esercitazioni NATO del giugno e luglio 2021 in Ucraina,di 32 paesi del Patto,più l’Australia,di cui nessuno parla nelle TV mainstream? l’Ucraina non è NATO.. Putin non doveva preoccuparsi?

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