RAFFINERIE INDIANE ACQUISTANO GREGGIO RUSSO IN DIRHAM PER AGGIRARE LòE SANZIO

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Reliance Industries Ltd., Bharat Petroleum Corp Ltd. e Nayara Energy Ltd. sono tra le raffinerie indiane che utilizzano il dirham degli Emirati Arabi Uniti per pagare alcune spedizioni di greggio russo per aggirare le sanzioni occidentali.

Fonte: Bloomberg


Gli acquirenti di petrolio indiani hanno spostato alcune transazioni sulla valuta degli Emirati Arabi Uniti, affermano persone citate da Bloomberg. I pagamenti variano da carico a carico, in parte a seconda delle richieste di specifici trader che hanno chiesto l’anonimato. Reliance, BPCL e Nayara non hanno risposto immediatamente a richieste di commento.

Il recente divieto dell’Unione Europea sull’importazione di prodotti petroliferi raffinati dalla Russia pone sempre più l’India nella posizione di un cliente privilegiato per le spedizioni di petrolio dalla Russia. La Russia è stata il principale fornitore di greggio dell’India da giugno: i carichi precedentemente diretti in Europa sono stati dirottati in Asia, spesso venduti a ben al di sotto del limite di 60 dollari al barile.

Il dirham degli Emirati Arabi Uniti fornisce sia agli acquirenti indiani che ai venditori russi una valuta relativamente prevedibile, ancorata al dollaro, senza le potenziali complicazioni delle sanzioni associate al biglietto verde. Anche su accordi che non violano direttamente le restrizioni degli Stati Uniti e dell’UE, alcune banche intermediarie spesso adottano misure aggiuntive per evitare qualsiasi rischio per altre relazioni bancarie all’estero. L’India è il secondo partner commerciale degli Emirati Arabi Uniti e i funzionari stanno lavorando a un meccanismo per aumentare il commercio di dirham e rupie. La maggior parte delle transazioni petrolifere vengono ancora effettuate in dollari. Il ministro del petrolio indiano ha dichiarato di non essere a conoscenza dell’uso del dirham negli acquisti di petrolio. “Se mi stai chiedendo ufficialmente se sono a conoscenza di questi canali di pagamento, no, non lo sono”, ha detto Hardeep Singh Puri in un’intervista di lunedì a Bangalore. I funzionari sono aperti a discutere con altri paesi sulla questione, ha affermato. “Se si presenterà la necessità, dovremo parlare”.


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