THE TWITTER FILES : “Come Twitter ha truccato il dibattito sul Covid”
Finalmente è arrivato il tanto atteso capitolo dei TwitterFiles dedicato al Covid. L’autore è lo scrittore e giornalista investigativo David Zweig. Fin dal suo insediamento, l’amministrazione Biden ha iniziato a fare pressione su Twitter affinché “facesse di più per combattere la disinformazione”. Biden arrivò a dire che le reti sociali stavano “uccidendo le persone” nella misura in cui permettevano la disinformazione sul Covid. Twitter ha così finito per promuovere deliberatamente contenuti che rafforzavano la narrativa ufficiale del CDC e del governo e sopprimere in modo selettivo non solo opinioni, ma anche prove scientifiche contrarie. Tweet non allineati sono stati eliminati o contrassegnati con l’ignominiosa etichetta di “contenuto fuorviante”, contenuti in dissenso, ma fattualmente veri ed esatti sono stati contrassegnati come disinformazione. È accaduto con un giornalista noto come Alex Berenson, con un epidemiologo della Harvard Medical School come Martin Kulldorff, con un professore di politica sanitaria di Stanford come Jay Bhattacharya e con centinaia di altri medici e ricercatori, il cui unico torto era spesso citare dati ufficiali e studi pubblicati su riviste accreditate. Per usare le parole di Zweig, “questa non è semplicemente la storia di come Big Tech o la stampa tradizionale abbiano il potere di plasmare il nostro dibattito […] è anche la storia di bambini di tutto il paese ai quali è stato impedito di frequentare la scuola, […] la storia di persone che sono morte sole […], la storia di piccole imprese che hanno chiuso. È anche la storia di ventenni perennemente mascherati nel cuore di San Francisco, per i quali non c’è mai stato un ritorno alla normalità. Se Twitter avesse consentito il tipo di dibattito aperto in cui diceva di credere, tutto ciò sarebbe potuto andare diversamente?”. Già, ce lo siamo chiesto in tanti in questi due anni.