LA FAKE NEWS DELLA DISTRUZIONE DEL MEMORIALE DELLA SHOAH A BABYN YAR

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Il corrispondente in ucraina della testata israeliana Ynet si è recato di persona sul luogo del memoriale e ha potuto constatare che il monumento è, in realtà, illeso.

Il giornalista di Ynet, Ron Ben Yishai, visita il monumento di Babi Yar e lo trova illeso dopo l'attacco russo (Foto: Ron Ben Yishai)

Fonte: Ynet News

Due giorni fa i media occidentali hanno dato particolare risalto alla notizia secondo cui il memoriale di Babi-Yar sarebbe rimasto distrutto o danneggiato durante l’attacco alla torre televisiva di Kiev da parte dell’esercito russo. Babi-Yar (a volte trascritto anche come “Babyn Yar” o Babij Yar”) è un fossato nei pressi di Kiev in cui è stato eretto un monumento in memoria dei 33.771 ebrei trucidati dai nazisti e da collaborazionisti ucraini tra il 29 e il 30 settembre 1941. Si trattò di uno dei più feroci massacri compiuti dalle forze della Germania nazista durante la sua campagna contro l’Unione Sovietica. La notizia ha avuto particolare risalto su tutti i mainstream occidentali ed è stata accreditata persino dal segretario di stato americano Anthony Blinken e dal presidente dell’Ucraina Volodimir Zelensky. Ben Yishai, corrispondente in Ucraina per la testata israeliana Ynet (la versione online del quotidiano Yedioth Ahronot, si è recato di persona sul posto e ha potuto constatare che il monumento è, in realtà, illeso.

Martedì è stato riferito che le forze russe avevano bombardato un’area a Kiev vicino a Babi Yar, il luogo del massacro di decine di migliaia di ebrei della seconda guerra mondiale da parte delle truppe di occupazione tedesche e dei collaborazionisti ucraini. L’attacco ha suscitato proteste da parte di molti leader e organizzazioni mondiali, incluso il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky.

Il reporter di Ynet a Kiev, tuttavia, dopo essersi recato sul sito il memoriale, ha affermato che esso non è stato danneggiato e nessuna bomba, missile o proiettile di artiglieria ha colpito il sito stesso. 

Il danno è stato causato al vicino complesso della torre delle comunicazioni e della televisione di Kiev, a circa 300 metri dal nuovo memoriale e a un chilometro da quello vecchio.

Il nuovo imponente sito che è stato costruito con il finanziamento di ebrei benestanti ucraini e russi include un grande memoriale in bronzo e molti altri più piccoli, tutti in memoria dei morti, compresi gli ucraini che furono assassinati nelle paludi della zona dai nazisti e dai loro aiutanti. 

Martedì il governo ucraino aveva riferito che il sito e le tombe ebraiche circostanti erano state danneggiate.

Il memoriale di Babi Yar rimane intatto dopo l'attacco missilistico russo

Tre missili – lanciati da aerei che volavano sopra la coltre nuvolosa, sono atterrati intorno al complesso che circonda la torre delle comunicazioni, causando gravi danni agli edifici appartenenti ai suoi amministratori. Ma la massiccia torre stessa è rimasta illesa, tranne per qualche impatto minore dovuto a schegge e macchie causate dal fumo nero. 

Alcune reti televisive ucraine hanno perso il segnale per un breve periodo, molto probabilmente a causa dell’onda d’urto che ha colpito le antenne., 

La torre delle comunicazioni di Kiev, ancora in piedi dopo l'attacco missilistico russo di martedì

I russi, a quanto pare, hanno cercato di sferrare un attacco per creare il panico nell’opinione pubblica e aumentare l’ansia tra i residenti di Kiev, così come gli ucraini in altre parti del paese, ma non per distruggere la torre che è costruita con robuste costruzioni in acciaio. 

Andrei, una delle guardie in servizio nella struttura, ha detto che due dei suoi compagni sono stati portati in ospedale. 

Sembra che la notizia che lo stesso memoriale di Babi Yar sia stato colpito fosse parte della campagna di disinformazione ucraina, volta a destabilizzare il nemico. 

Pertanto, sembra che le uniche fonti affidabili di informazioni sui combattimenti siano le agenzie di intelligence americane e quelle britanniche, che non solo sono in grado di ricevere informazioni affidabili sugli eventi sul campo, ma sono anche in grado di valutarle correttamente.

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