EUROPA E MIGRANTI: LA MONTAGNA PARTORISCE IL TOPOLINO

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Ad onta dei toni trionfalistici e delle aspettative da cui è stato preceduto, il nuovo “Patto sull’asilo e la migrazione” voluto da ursula von der Leyen e presentato ieri dalla vicepresidente Margaritis Schinas e dalla commissaria UE Ylva Johansson si rivela l’ennesima delusione per l’Italia. Nessun annullamento del regolamento di Dublino. Ma non poteva essere altrimenti: la redistribuzione di tutti gli sbarcati è una pretesa irrealistica e, per certi versi, anche ingiusta, che non verrà mai accolta. Piuttosto, in sede di trattativa con gli altri Stati membri si dovrebbe puntare sull’impegno a una gestione comune dei rimpatri. Un obiettivo molto più facile da raggiungere e, in prospettiva, molto più proficuo per l’Italia.

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5 thoughts on “EUROPA E MIGRANTI: LA MONTAGNA PARTORISCE IL TOPOLINO

  1. “La Comunità di Sant’Egidio e lo Stato italiano hanno firmato oggi un accordo per l’ingresso nel nostro paese di 300 profughi provenienti dalla Grecia, in particolare dall’isola di Lesbo, dove pochi giorni fa è scoppiato un incendio che ha reso impossibile la vita di migliaia di richiedenti asilo.

    I corridoi umanitari fanno emergere il volto di un’Italia che, con altri Paesi europei, guarda al futuro rispondendo alle crisi umanitarie con senso di umanità e percorsi di integrazione. E’ l’Italia fatta da cittadini che non si rassegnano alla sofferenza di chi fugge da gravi crisi umanitarie, ma vuole dare una risposta basata su accoglienza e legalità” Marco Impagliazzo

  2. I corridoi umanitari sono sempre esistiti in realtà, quello che l’Italia pretende è di redistribuire chiunque sbarchi qui, imponendo di fatto la sua politica no border a tutti gli altri paesi. È evidente che non esiste la benché minima possibilità che una pretesa del genere venga anche solo presa in considerazione

    1. La lezione del 2015 è che questa situazione non può più ripetersi. E ci sono delle regole. Si può giustamente accusare i greci di aver tollerato condizioni completamente disumane nei campi. Ma non si può biasimarli per aver rispettato le leggi e le leggi in materia di migrazione. Finché ci saranno i regolamenti di Dublino, che prevedono che le domande di asilo vengano presentate e trattate nel primo paese ospitante, devono applicarsi. Non può fare ogni stato o sindaco la propria politica in materia di asilo e immigrazione. Alloggiare le persone colpite deve essere dignitoso, e tutti possiamo contribuire, e contribuire anche alle frontiere esterne dell’Unione europea. ™

      Friedrich Merz

      NB: “e tutti possiamo… contribuire anche alle frontiere esterne” qui è scritto ciò che avverrà

      1. E Merz parla di frontiere UE pur essendo stato, in un primo momento, tra quelli che sosteneva la posizione BVerfG vs CGUE e BCE.
        Ha realizzato, probabilmente con un po’ di ritardo, il da farsi in proposito. Chissà, come nazione (?), dove ci porteranno il lassismo degli uni e l’interventismo degli altri…

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