Che viviamo tempi anomali e uno stato di eccezione permanente lo avevamo capito. Ma si stenta davvero a credere a quello che si legge oggi nell’intervista de La Stampa a Donato Greco, epidemiologo, membro del Cts ed ex direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute. Un condensato di falsità scientifiche, intenzionalmente ripetute per difendere una narrativa che ormai fa acqua da tutte le parti, megalomania, istinto di persecuzione verso chi non si allinea e, dulcis in fundo, terzomondismo da convention leopoldina.

Affermare che i sei milioni di no-vax fanno cambiare colore alle regioni è una palese falsità scientifica e statistica. Non solo l’incidenza della variante omicron tra i vaccinati (inclusi quelli con terza dose) è identica, se non più alta, a quella dei non vaccinati. Non esiste ad oggi alcuna reale emergenza nelle terapie intensive, come ci informa il portale dell’Agenzia nazionale per i Servizi Sanitari Regionali.

Fonte: Agenas

Insomma, siamo ai rastrellamenti nazifascisti. Hanno bisogno di un nemico a cui addossare la colpa del loro fallimento. E contano sulla resistenza psicologica di quel 79% di italiani già vaccinati, che oggi si sentono a rischio di contagio da omicron dopo essersi sentiti chiamare “immunizzati” per un anno. Occorre convincerli che la colpa del mancato raggiungimento dell’immunità di gregge è di qualcuno. Ormai è una questione di pura e semplice riduzione all’obbedienza sociale. Di scientifico non c’è rimasto più nulla, ammesso vi fosse prima. Quindi, mobiliteranno il generale e sguinzaglieranno i medici di base per vendere la batteria di pentole Pfizer con il porta a porta.

Qui si contraddice platealmente. Ammette implicitamente che la vaccinazione di massa ha fallito nel suo obiettivo dichiarato di fermare il contagio. Funziona solo se ripetuta nel tempo, il che è un modo elegante per non dire che cerca di imporre non solo l’obbligo di vaccinazione, ma un obbligo ripetuto. E tutto questo perché il paradigma iniziale è sbagliato, ma ormai è troppo tardi per ammetterlo.

Qui siamo ancora all’enunciato draghiano del 22 luglio. Chi non si vaccina muore, chi si vaccina ha la certezza di frequentare persone che non sono contagiose. Risate in sala.

Ovviamente non poteva mancare il tocco finale: un pensiero ai più poveri, ai più indifesi, a chi soffre. Vacciniamo l’Africa. Peccato che l’Africa abbia ad oggi numeri di contagi e decessi da Covid assai più bassi degli altri continenti. Prima di essere buoni con l’Africa, magari converrebbe chiedere agli africani se hanno davvero bisogno di vaccini a mRNA che proteggono da forme gravi di un virus per appena 3-6 mesi o non abbiano piuttosto altre priorità più urgenti.

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1 thoughts on “DONATO, CTS. FALSITÀ E MEGALOMANIA

  1. Cos’hanno nella testa? Lepersone sane sono già sicure e sane e loro vogliono farle ammalare con il loro siero. Dov è Norimberga?

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