QUELLO CHE NON HO

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Indagini approfondite hanno rivelato alterazioni fisiopatologiche consistenti dopo la vaccinazione con i vaccini COVID-19 

Titolo originale: “Comprehensive investigations revealed consistent pathophysiological alterations after vaccination with COVID-19 vaccines”

Autori:
Liu et al.

Data:
26 ottobre 2021

Fonte:
Cell Discovery, Nature

“Quello che non ho è una camicia bianca / Quello che non ho è un segreto in banca”. Così cantava De André precisamente quaranta anni fa[1]. Ora, quarant’anni dopo, qualcosa che ci diciamo tutti i giorni che non abbiamo è una seria valutazione del profilo di sicurezza dei vaccini covid. Mancanza dovuta indubbiamente alla scelta di affidarsi a metodologie di segnalazione dei sospetti effetti avversi che sono più che discutibili[2], ma che prima ancora nasce dalla scelta del tutto inconsueta di non rilevare nel corso degli studi autorizzativi alcuni ovvi e basilari parametri generali nei soggetti vaccinati, quali quelli che si possono ricavare da un semplice esame del sangue. Esame del sangue che si fa sempre, in qualsiasi studio clinico, e che è stato fatto sicuramente anche in questi. Solo che poi FDA, EMA e qualsiasi altra agenzia regolatoria nazionale – nessuna esclusa – pare si siano scordate di chiederne conto.
E di questa dimenticanza ci siamo detti fin dal marzo scorso, a proposito dei primi dubbi sui disturbi della coagulazione post-vaccino[3], ribadendo la questione a giugno, quando appariva ormai chiaro che dagli studi autorizzativi non avremmo più ottenuto alcuna informazione di qualche utilità[4].
Arriva ora uno studio, di grande semplicità e immediatezza, che ci dà un’idea alquanto chiara di che cosa ci stiamo perdendo non avendo quei dati. Undici persone. Undici, no undicimila. Solo undici. Vaccinate per di più con un vaccino covid antigenico, che quindi in linea di principio di spike ne ha in quantità precisa e limitata, non certo come i DNA/vettore o gli RNA[5]. E sottoposte ad alcuni banali prelievi di sangue.
Basta questo per scoprire che post vaccino si hanno alterazioni chiare e precise di alterazioni del metabolismo glucidico, dell’equilibrio elettrolitico, della funzione renale. della funzione coagulativa, nonché una complessa modificazione del profilo immunologico. Concludono gli autori che si tratta di alterazioni del tutto analoghe a quelle che si osservano nel covid e raccomandano ovviamente prudenza, in particolar modo quando si pensa di vaccinare persone con diabete, malattie renali, disturbi elettrolitici e alterazioni della coagulazione. Tutto cose ovvie e di buon senso.
Viene da chiedersi che quadro uscirebbe se disponessimo di analoghi dati ematochinici dalle decine di migliaia di soggetti vaccinati nel corso degli studi autorizzativi condotti dalle aziende produttrici o se semplicemente ricavassimo in maniera sistematica i dati pre e post di un campione di persone vaccinate nel corso delle attuali campagne a tappeto. Peccato che, almeno in questo secondo caso, ciò sia molto difficile a causa dell’esplicita controindicazione a fare qualsiasi tipo di esame laboratoristico in relazione alla sottoposizione alla vaccinazione.
 
E grazie di cuore al caro amico che me lo ha appena segnalato e che non menziono per non metterlo in difficoltà. Ma, aggiungo, questo è solo uno dei numerosi studi importanti e di valore che la sua attenzione e capacità di discernimento gli hanno fin qui consentito di selezionare. E no: non è medico e nemmeno scienziato. Il che non gli impedisce di capirne molto, ma molto di più di troppi noti rappresentanti di queste due categorie.

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2 thoughts on “QUELLO CHE NON HO

  1. Non sono riuscito a capire se lo studio è stato fatto sul vaccino cinese o anche su altri.
    Se è stato fatto con il vaccino cinese , come si possono ipotizzare gli stessi effetti riscontrati dalla studio anche per i vaccini DNA o mRNA ?

    Grazie

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