OPERAZIONE FLINTLOCK. QUANDO L’ADDESTRAMENTO MILITARE USA SI RITORCE CONTRO GLI USA

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Il colpo di stato in Niger dimostra che, nonostante tutti i successi del programma di addestramento Flintlock nell’eliminare i governi problematici in Africa, l’operazione è gravida di un elevato – e forse in costante aumento – rischio di ritorcersi contro chi l’ha ideata.

Articolo originale: Exercise Flintlock: US military training in Africa backfires, Kit Klarenberg, Al Mayadeen English, 2 agosto 2023


Il 28 luglio i membri dell’esercito del Niger hanno preso il potere con la forza. Il capo della guardia presidenziale, il generale Abdourahmane Tchiani, si è dichiarato il nuovo leader del paese. In risposta, i funzionari statunitensi hanno espresso “sostegno incrollabile” al deposto presidente Mohamed Bazoum, mentre Bruxelles ha sospeso sommariamente ogni cooperazione in materia di sicurezza e sostegno finanziario a Niamey.

In una dichiarazione rilasciata tramite la TV di stato nigerina poco dopo l’arresto di Bazoum, nove alti funzionari dell’esercito hanno spiegato che le “forze di difesa e sicurezza del paese… hanno deciso di porre fine al regime… a causa del deterioramento della situazione della sicurezza e del malgoverno”.

Da allora sono echeggiate preoccupazioni in tutto l’Occidente per la prospettiva che il nuovo governo militare del Niger si sposti verso la Russia, alla maniera dei suoi vicini Burkina Faso e Mali. Tali timori sono stati sicuramente esacerbati quando Yevgeny Prigozhin, leader della controversa compagnia militare privata russa Wagner, ha descritto il colpo di stato come un trionfo: “Quello che è successo in Niger non è altro che la lotta del popolo del Niger con i suoi colonizzatori… che stanno cercando di imporre loro le loro regole di vita e le loro condizioni e mantenerli nello stato in cui si trovava l’Africa centinaia di anni fa”.

La prospettiva di una colorazione anti-occidentale della nuova giunta del Niger è sicuramente tanto più amara per gli Stati Uniti, dato che individui interni all’amministrazione militare – che si autodefinisce il “Consiglio nazionale per la salvaguardia del Paese” – hanno ricevuto addestramento militare d’élite per gentile concessione di Washington negli ultimi anni.

Come riporta The Intercept , il generale di brigata Moussa Salaou Barmou, figura chiave del golpe, capo delle forze per le operazioni speciali di Niamey, nel 2021 ha parlato con orgoglio della “relazione molto lunga” fra la sua unità e gli Stati Uniti e di come “essere in grado di lavorare insieme in questa veste sia molto positivo per il Niger”. 

A giugno , Barmou ha incontrato personalmente il tenente generale Jonathan Braga, capo del comando delle operazioni speciali dell’esercito americano, presso la base aerea 201, sito della città nigeriana di Agadez che funge da nucleo delle operazioni dei droni di Washington nell’Africa occidentale. Secondo quanto riferito, la coppia ha discusso di “politiche e tattiche antiterrorismo in tutta la regione”.

Barmou è stato addestrato a Fort Benning, in Georgia, e alla National Defense University di Washington. Sorprendentemente, i cablogrammi dell’ambasciata degli Stati Uniti del 2008 resi pubblici da WikiLeaks indicano che Barmou ha ricevuto questo addestramento sotto l’egida dell’Exercice Flintlock. Lanciato nel 2005 , teoricamente per fornire supporto antiterroristico agli stati dell’Africa occidentale, il programma di esercitazioni Flintlock ha fin da principio addestrato soldati che sono stati figure centrali nella maggior parte dei colpi di stato in tutta l’Africa occidentale.

“Molto preoccupante”

Due anni dopo la nascita di Flintlock, fu inaugurato l’US Africa Command (AFRICOM) che ha incorporato Washington nei nuclei delle forze armate in 53 paesi in tutto il continente, dove rimangono ancor oggi. Non è sicuramente una coincidenza che il tasso e il volume dei colpi di stato in Africa siano aumentati in modo esponenziale durante lo stesso periodo.

Prendiamo ad esempio il dicembre 2008, quando il capitano Moussa Dadis Camara, addestrato nell’ambito di Flintlock, prese il potere in Guinea. Sebbene abbia guidato il paese per soli 12 mesi, il suo governo è stato caratterizzato da brutali violenze, spesso di natura sessuale. Nel settembre 2009 , Camara inviò la guardia presidenziale della Guinea per sopprimere le proteste dell’opposizione. Aprirono il fuoco, colpirono con baionette e stuprarono in gruppo i partecipanti in pieno giorno, uccidendo almeno 157 persone e ferendone circa altre 1.200. Secondo le testimonianze di allora, alcune donne furono violentate con canne di pistola. Diverse vittime furono colpite attraverso le loro vagine.

Tre anni dopo, il capitano Amadou Sanogo, addestrato dagli Stati Uniti in sei diverse occasioni, condusse un colpo di stato in Mali. Lo sconvolgimento incoraggiò un’insurrezione islamista, portando all’intervento militare francese nel 2013. I funzionari di AFRICOM definirono le azioni di Sanogo “molto preoccupanti per noi”.

Nel frattempo, il generale americano Carter Ham, all’epoca leader di Flintlock, ha debitamente ammesso i catastrofici fallimenti:

“Stavamo concentrando la nostra formazione quasi esclusivamente su questioni tattiche o tecniche. Probabilmente non abbiamo dedicato il tempo necessario a concentrarci sui valori, sull’etica, su un ethos militare… Quando indossi l’uniforme della tua nazione, accetti la responsabilità di difendere e proteggere quella nazione, di rispettare la legittima autorità civile che vi è stata stabilita, di comportarti secondo lo stato di diritto. Non l’abbiamo fatto nella misura in cui dovevamo”.

Nel 2019 , il principale evento di formazione di AFRICOM si è svolto in Burkina Faso. Military Times, tipica testata non condizionata di documentazione sul personale ed ex personale militare statunitense, si è sentito di chiedere se questa fosse una mossa sensata, data la situazione dei diritti umani del paese e la situazione della sicurezza. L’ambasciatore degli Stati Uniti ha semplicemente affermato che è “importante” esaminare le accuse di abuso “alla luce dell’ambiente in cui opera il Paese”. 

Il capo dell’AFRICOM, il maggiore generale Mark Hicks, ha affermato che la formazione dei partner militari nel rispetto della legge sui diritti umani era un elemento “assolutamente critico” del programma. Queste suppliche devono essere state ignorate dal colonnello Assimi Goita, che si è laureato in un corso di addestramento militare statunitense nel 2016 e ha partecipato a un’esercitazione guidata dagli Stati Uniti tre anni dopo. Nell’agosto 2020 ha preso il potere in Mali. Le foto che mostravano Goita mentre gli veniva consegnato un certificato da formatori in un centro di sicurezza USA-tedesco sono state debitamente eliminate dal web.

Appetito per la distruzione

La storia dei colpi di stato dell’Africa nel secolo scorso è ampia. Perciò alcuni potrebbero essere tentati di ignorare il significato di Flintlock nel fomentare la rivoluzione in tutto il continente. Tuttavia, uno studio del Journal of Peace Research del 2017 ha rilevato che gli sforzi di addestramento militare straniero di Washington hanno quasi raddoppiato il rischio di colpi di stato militari negli stati beneficiari. Sulla base dei dati provenienti da 189 paesi tra il 1970 e il 2009, si è scoperto che due terzi dei colpi di stato riusciti durante questo periodo in tutto il mondo sono stati eseguiti da soggetti passati attraverso l’addestramento militare statunitense. Gli autori dello studio hanno attribuito questo fenomeno ai programmi di addestramento, che aumentano notevolmente il potere militare in relazione ai governi “ospiti”.  

Non c’è bisogno di essere cinici per suggerire che la propensione dei “laureati di Flintlock” a rovesciare i governi che dovrebbero servire non è un bug, ma una caratteristica specifica e deliberata del programma. Del resto, l’Africa è un teatro sempre più centrale della nuova guerra fredda. L’influenza regionale delle ex potenze coloniali, come la Gran Bretagna e la Francia, sta rapidamente diminuendo mentre la Cina cresce precipitosamente, minacciando a sua volta l’egemonia degli Stati Uniti.

Ha quindi perfettamente senso che gli Stati Uniti costruiscano un esercito per il cambio di regime, esteso a tutto il continente, sul quale poter fare affidamento per agire in un attimo nel modo più violento che si possa immaginare, qualora un governo non dovesse agire come richiesto da Washington. Questo sembra essere stato il caso della Guinea nel settembre 2021, quando un gruppo di soldati d’élite ha assunto il controllo del paese, imprigionando il presidente Alpha Condé, sospendendo la costituzione, chiudendo i confini e liberando decine di prigionieri politici.

La Guinea aveva recentemente firmato un accordo con Pechino, migliorando l’accesso della Cina alle vaste risorse naturali del paese, che includono alluminio, bauxite, ferro e altro ancora. In particolare, il tenente colonnello Mamady Doumbouya, il nuovo leader di Conakry, era ansioso di assicurare agli investitori occidentali in quel momento che i loro interessi a livello locale non sarebbero stati influenzati negativamente dalle politiche del suo governo.

Tuttavia, il colpo di stato in Niger dimostra che, nonostante i vari successi di Flintlock nell’allontanare governi problematici, l’operazione è colma di un alto – e forse in costante aumento – rischio di contraccolpo. Dal 2012 ufficiali militari addestrati dagli Stati Uniti sono stati coinvolti in almeno sei colpi di stato in Burkina Faso e Mali . I governi di entrambi i paesi sono ora impegnati a sottrarre i loro territori da qualunque influenza occidentale, e la simpatia pubblica per gli stati nemici dell’Occidente, come la Russia, è alta e in crescita.

Se in Niger andasse allo stesso modo, Parigi da sola perderebbe l’accesso all’uranio del paese, che secondo alcune stime alimenta una lampadina su tre in tutta la Francia. E le reazioni punitive dell’UE e degli Stati Uniti suggeriscono che il mondo occidentale consideri ampiamente il “Consiglio nazionale per la salvaguardia del Paese” come una terribile minaccia ai suoi interessi non solo in Niger, ma nell’intera regione.

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