TROMBOSI, L’AIFA IGNORÒ PURE GLI ALLARMI EMA
Lo scoop di «Fuori dal coro»: a marzo 2021, l’ente Ue chiese di rivedere il rapporto rischi-benefici di AstraZeneca. Ma l’Agenzia si oppose: «Tanto varrebbe gettare le dosi». Intanto, la sostituta di Magrini truccava i grafici per minimizzare gli effetti avversi gravi.
Fonte: Marianna Canè, La Verità, 26 aprile 2023
La completa indifferenza con cui sono stati trattati i danneggiati gravi da vaccino è emersa con forza ieri sera durante la puntata di Fuori dal Coro, su Rete4. Dai documenti interni dell’Aifa, mostrati in esclusiva, si vede chiaramente il trattamento che è stato riservato a chi, dopo la puntura, ha subito un vero calvario vedendo la propria vita completamente stravolta. Come è successo a Maurizio Karra, antropologo e giornalista di Palermo, a cui è stata amputata la gamba destra a causa di una trombosi che si è sviluppata dopo la prima dose contro il Covid. «Non è stato giusto abbandonarci, non è stato giusto tacere, far finta che nulla fosse successo», nelle parole di Karra c’è rabbia, ma anche profondo sconforto, perché forse tutto quello che ha vissuto si sarebbe potuto evitare. «Io avevo chiesto di essere vaccinato con Pfizer perché già in quel periodo c’erano notizie di casi di trombosi, ma purtroppo il medico vaccinatore mi disse che dato che non avevo particolari patologie, dovevo fare AstraZeneca. Il risultato è stato che pochi giorni dopo ho perso sensibilità al piede destro e nel giro di poco tempo hanno dovuto amputare dal femore in giù».
È un racconto di profondo dolore quello dell’antropologo, che dopo essersi ripreso ha subito scritto all’Aifa per informare della reazione avversa. Nella lettera scrive: «Desidero segnalare l’avvenuta amputazione del mio rato inferiore, non si parla abbastanza delle complicazioni legate alla vaccinazione». Ma, invece di ricevere risposta, Karra viene completamente ignorato, cala il silenzio assoluto. Anzi, dato che Karra è iscritto all’Ordine dei giornalisti, la sua mail suscita molta preoccupazione tra gli esperti dell’Aifa che commentano: «Essendo giornalista occorre fare molta attenzione». Quindi per loro molto meglio ignorarlo, lasciandolo nel più completo abbandono.
Ma non solo, nel documento interno mostrato ieri sera durante la diretta del programma condotto da Mario Giordano, si legge: «Con tutto il rispetto per il dramma…molti sono morti e altri moriranno». Una frase che lascia davvero senza parole. È davvero questa l’idea che hanno degli effetti avversi? E tutto diventa ancora più inquietante alla luce di un altro documento esclusivo. È il marzo 2021, due mesi prima che Maurizio Karra si vaccinasse. In Europa vengono segnalati 44 casi di trombosi dopo il vaccino AstraZeneca e l’Ema, l’Agenzia Europea, invia una comunicazione ai vari Paesi, Italia compresa. Scrive: «Il rischio-beneficio deve essere considerato prendendo in considerazione la disponibilità di alternative e i dati epidemiologici locali». Eppure, questa frase in Aifa non viene presa bene, infatti un funzionario commenta: «Tanto varrebbe buttare direttamente via AstraZeneca». E un altro rincara la dose: «Rischia di rallentare drammaticamente il processo di vaccinazioni». Nella discussione interviene anche il direttore generale Nicola Magrini, l’uomo di Roberto Speranza, che scrive: «Si sta facendo un allarme drammatico». Insomma, nonostante ci siano già 44 casi di trombosi post vaccino, nonostante ci sia una comunicazione dell’Ema in cui viene presa in considerazione la possibilità di valutare il rischio-beneficio della somministrazione, il direttore generale minimizza. E tutti all’Aifa sembrano più preoccupati di salvare il vaccino che le persone. E della sofferenza dei danneggiati, come Maurizio Karra, chi se ne occupa? «Non è stato giusto non dire ciò che stava avvenendo – commenta Karra – non tutelare le persone, perché è un diritto costituzionale».
Diventa quindi inevitabile dubitare della gestione di questa campagna vaccinale, chiedersi se l’obbiettivo era veramente salvare le persone e non quel siero i cui problemi stavano diventando sempre più evidenti e difficili da nascondere. Eppure, ieri sera, durante la puntata di Fuori dal Coro, è stato mostrato un tentativo dell’Aifa di nascondere o quantomeno camuffare, i dati sugli effetti avversi. In un grafico (nel sesto Rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini del 9 luglio 2021) in cui vengono messe a confronto la totalità delle reazioni avverse e quelle gravi, è evidente che le proporzioni non sono rispettate. In pratica il cerchio che rappresenta le reazioni gravi viene reso molto più piccolo di quello che dovrebbe essere realmente. Questo goffo tentativo però viene scoperto da un cittadino, che scrive subito all’Aifa per segnalarlo: «Vorrei segnalarvi che il grafico è errato». Ma all’Agenzia lo sanno bene, infatti commentano così: «Lo sappiamo che non è esatto». E cosa ben peggiore, quell’errore non è stato una svista, il grafico è stato volutamente sbagliato per dare l’idea che le reazioni avverse fossero poche. Infatti, nelle indicazioni che vengono mandate ai grafici, l’Aifa scrive: «L’area del cerchio delle manifestazioni gravi non sia proporzionale, potrebbe essere più piccolo».
A dare l’indicazione è proprio Anna Rosa Marra, l’attuale direttrice generale a interim dell’Aifa, subentrata a Nicola Magrini nel gennaio 2023. Il risultato è un grafico volutamente modificato per cercare di nascondere la reale portata dei danni da vaccino. Ma perché tutto questo? Che senso ha avuto e che senso ha continuare con questa omertà sulle vittime del siero? Domande che si pone anche Maurizio Karra: «Il problema vero è che lo Stato è stato assente in tutto e giustizia vuole che intanto se ne parli. E anche in questo, il problema è che ancora non c’è una giustizia, c’è solo un silenzio tombale».