Proprio in materia di nesso causale, si riporta il pensiero della Corte di Cassazione che con la sentenza n. 26482 del 2020 ha ritenuto insindacabili in sede di legittimità le argomentazioni della Corte territoriale di Lecce, la quale aveva riconosciuto il nesso eziologico tra la patologia letale manifestatasi nel sistema emolinfatico di un giovane e le undici vaccinazioni somministrategli quale volontario di ferma breve, nel periodo dal 3 luglio 2000 al 7 marzo 2001. Conseguentemente agli eredi è stato riconosciuto il diritto all’assegno una tantum di cui alla legge n. 210 del 1992 e il Ministero della salute è stato condannato al pagamento della relativa prestazione. La Corte di Cassazione ha ritenuto suffragata l’eziologia della malattia non dalla sola possibilità, come concluso dall’ausiliare officiato in giudizio, ma dall’alta probabilità statistica che il considerevole numero di vaccinazioni somministrato in brevissima sequenza temporale avesse causato o comunque, favorito la malattia acuta letale, valorizzando un quadro, fortemente indiziario, con argomentazioni insindacabili in sede di legittimità.