SII IL LENIN DI TE STESSO

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“Tu devi diventare il Lenin di te stesso”, questa la sarcastica frase pronunciata da Giorgio Bianchi nella nostra diretta radiofonica del 09.04.2022; una critica impossibile da ignorare, tanto ironica quanto realistica, nei confronti di chi attende che siano gli altri a rimboccarsi le maniche per salvarlo. Nel weekend del primo maggio si è tenuto l’incontro organizzato da Bianchi per capire “Che fare?”, partendo dal comprendere a livello sistemico cosa sta accadendo.

Nel weekend del primo maggio ho partecipato come l’anno scorso all’incontro organizzato da Giorgio Bianchi appena rientrato dal Donbass, dove ha svolto quel suo lavoro di giornalista che tanto clamore ha sollevato nei rigidi media nazionali, ormai imbolsiti da dinamiche estranee alla professione giornalistica autentica che Giorgio “anacronisticamente” pratica ancor oggi.

L’incontro si è svolto su due giorni ed è consistito di una serie di interessanti e variegati interventi che miravano non solo a dare una visione sistemica della situazione attuale, ma anche agevolare la produzione di una sintesi interpretativa in cui inquadrare le trasformazioni sociali in atto.

Questo è un brevissimo resoconto degli interventi che si sono succeduti, una sorta di track-by-track che lungi dall’essere esaustiva, vuole più modestamente aspirare a trasmettere un po’ delle sensazioni positive che ne sono scaturite. Ma veniamo agli interventi.

Porta Sergio:
Ha trattato dell’incredibile capacità predittiva di Pasolini dovuta alla sua indubbia dote di visionario, dote messa al servizio del suo ricco ma incompiuto romanzo Petrolio. Partendo dalla citazione di un paio di discorsi fatti da PPP di fronte al PCI e ai Radicali poco tempo prima di morire, ha delineato la precisa idea di potere che questi si era fatto, un potere multinazionale (vedi discorso di Cefis), arrivando anche a prevedere l’ascesa di una nuova forma di nazismo incarnato dagli USA, produttore di un nuovo modello di società basato su rapporti sociali immodificabili, cristallizzati in quello che oggi, con un termine semanticamente adeguato, potremmo chiamare tecnofeudalesimo, un frutto amaro di quello che io definisco transnazismo.
Riferimenti:
https://malastoria.files.wordpress.com/2020/05/cefis-conferenze.pdf
https://www.maurizioturco.it/bddb/1975-11-intervento-al-congr.html
http://www.rifondazione.it/formazione/?p=459
https://www.strath.ac.uk/staff/portasergioprof/
https://www.giorgiobianchiphotojournalist.com/blog/pasolini-e-morto-perche-aveva-capito-tutto/

Fabio Vighi: 
Ha trattato dello stato in cui si trova attualmente il Capitalismo, in cui l’insieme di cause concorrenti ne sta determinando la parabola trasformativa. Siamo di fronte ad una finanziarizzazione le cui bolle non hanno più alcun riferimento nel valore prodotto dall’economia reale, e anzi anche a causa di una automazione sempre più spinta, il Capitalismo non è più in grado di garantire la produzione di valore necessario alla sua esistenza, da qui l’esigenza di fermare l’economia reale anche con politiche emergenziali, che favoriscano una trasformazione sistemica, voluta da chi detiene le redini dell’economia finanziaria, individui ormai pervasi da una visione fondamentalista dell’economia neoliberale, una religione laica che inevitabilmente va a discapito dello stato sociale, determinando il decadimento di questo capitalismo implosivo e parassitario.
Riferimenti:
https://www.cardiff.ac.uk/people/view/161488-vighi-fabio
https://www.lafionda.org/author/vighi/
https://www.mimesisedizioni.it/catalogo/autore/6719/fabio-vighi

Sara Gandini:
Ha presentato un’accurata esposizione di dati statistici ed epidemiologici basata su dati ufficiali, proponendo una lettura alternativa della gestione dell’emergenza covid, un utile arricchimento per considerare nel giusto contesto quelli che all’apparenza sembrano errori delle istituzioni, ma che proprio partendo dai dati ufficiali (la cui attendibilità secondo me sarebbe comunque da indagare) sembrano piuttosto deliberate scelte con finalità politiche, scollegate dalle considerazioni autenticamente scientifiche che possono dedursi dai dati. Certo è che la recente apposizione del segreto militare sui dati vaccinali, taglia la testa ad ogni possibile considerazione di questo tipo.
Riferimenti:
https://www.ilfattoquotidiano.it/blog/sgandini/
https://steamiamoci.it/protagoniste/sara-gandini/

Gilberto Trombetta:
Ha dato i numeri. Nel senso che ha snocciolato tutta una serie di indicatori economici che mostrano chiaramente che le sanzioni alla Russia non sono solo inutili, ma sono incontrovertibilmente dannose proprio per noi europei che le attuiamo, in particolare per noi italiani, mentre la Russia ne ha addirittura beneficiato vedendo un incremento del PIL del 4% su base annua e raccogliendo 60 miliardi di surplus aggiuntivo rispetto al 2020. Questo è stato possibile perché la tanto declamata comunità internazionale che ha applicato sanzioni contro la Russia, consiste in realtà appena nel 17% della popolazione mondiale, lasciando ampio margine di manovra a quel restante 83% per ristrutturare i propri consumi energetici a proprio vantaggio, con un Europa “miope” (o meglio, criminale) che riduce forzatamente i suoi consumi, causando una consapevole e consequenziale disoccupazione che solo in Italia parte da una stima di 500 mila persone per arrivare potenzialmente a 3 milioni di lavoratori in meno, con un’esposizione finanziaria che tocca i 50 miliardi in meno sulla bilancia commerciale del nostro Paese nei confronti della Russia. Questo non potrà che innescare dei fenomeni inflattivi, che saranno ingestibili e indipendenti dalle azioni delle banche centrali. Trombetta ha poi chiuso ricordando come tutte queste scelte di politica economica apparentemente fallimentari, siano invece inquadrabili compiutamente in un contesto di Lotta di Classe, che le élite hanno ingaggiato contro i propri stessi Popoli.
Riferimenti:
https://twitter.com/Gitro77
https://gilbertotrombettasindaco.it
https://riconquistarelitalia.it/
https://www.facebook.com/gilberto.trombetta.7

Fulvio Grimaldi:
E’ la volta di Fulvio che evidenzia come la situazione in atto faccia parte di un piano di disumanizzazione di lunga data, concepito e organizzato nel contesto criminale della NATO, nel quale è evidente la componente di lotta di classe, che si manifesta nella proletarizzazione dei ceti medi, in quella che è palesemente una lotta dei pochi contro le moltitudini, gli sfruttatori contro gli sfruttati sempre più sfruttati e manipolati contro i loro stessi interessi da un’informazione deviata al servizio di questa gestione criminale.
Riferimenti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Fulvio_Grimaldi (finché non la cancellano)
https://fulviogrimaldi.blogspot.com

Francesco Santoianni:
Ha fatto un breve intervento sullo stato dell’informazione, evidenziando come la narrazione di guerra abbia fatto meno presa della narrazione fantapandemica sugli italiani, gettando una possibile speranza per far crollare il muro mediatico attraverso queste crepe della narrazione.
Riferimenti:
http://www.francescosantoianni.it/wordpress/
https://www.lantidiplomatico.it/results-santoianni/
https://www.lad-gruppoeditoriale.it/2020/11/27/fake-news-come-smascherarle/

Roberto Mancini:
Il professor Mancini ha parlato delle origini storiche della russofobia, evidenziando come le sue radici possano farsi risalire sino al falso testamento di Pietro il Grande del 1812, che mirava a creare la paura di un allargamento dell’impero zarista in tutta Europa; una paura che nonostante la restaurazione post-napoleonica fosse garantita dalla Santa Alleanza di cui faceva convintamente parte la Russia, mantenne in Europa la percezione di una Russia più asiatica che europea, e contribuì allo scoppio della Guerra di Crimea, la prima guerra che per la presenza di corrispondenti può definirsi mediaticamente rilevante per il mondo moderno.
Riferimenti:
https://www.manciniroberto.it/biografia-roberto-mancini-filosofo/
https://docenti.unimc.it/roberto.mancini

Franco Cardini:
In una lunga e articolata digressione il Prof. Cardini è partito da alcune considerazioni sull’attualità, portatrice di una concreta paura per lo scoppio di una Terza Guerra Mondiale, inquadrando il processo storico in atto come una versione del Grande Gioco estesa al sistema mondo, nel quale le potenze anglofone vogliono scongiurare ad ogni costo il consolidamento di un blocco euroasiatico che ne contenderebbe il dominio globale. In chiusura, evidenziando le radici di questa contrapposizione tra il mondo occidentale e il mondo orientale, ha messo in guardia però sul fatto che il mondo orientale per poter vincere, ha concretamente sposato la visione prevaricatrice della cultura occidentale, che purtroppo rappresenta la cultura dominante.
Riferimenti:
https://www.francocardini.it
https://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Cardini 

Guido Grossi:
Dopo queste interessanti premesse storiche e sistemiche, Grossi ha parlato della costruzione concreta di alternative a questo sistema, esponendo gli scopi e il funzionamento della Fondazione BarterFly finalizzata alla creazione di un circuito economico alternativo, parlando del collegato social Sfero come possibile circuito di informazione alternativa, accennando anche al progetto Monethica. Ha posto il focus sulla necessità di assumersi la responsabilità di creare organismi sociali (vari e differenti per sperimentare e individuare le soluzioni più efficaci), anche lui evidenziando che il Great Reset avviene per un disegno voluto, a cui bisogna contrapporre un modello di business che faccia da volano per una nuova società, che si emancipi dalle dinamiche di diffidenza che ci hanno inculcato fino ad oggi, possibilmente senza il ricorso ad un sistema bancario nel quale è ormai evidente che l’influsso delle grosse corporazioni impedisce la concessione del credito necessario alla crescita dei piccoli, che sono il vero motore dell’economia reale.
Riferimenti:
https://barterflyfoundation.org
https://www.fcom.it/cose-il-sistema-barterfly-guido-grossi-economista/
https://www.youtube.com/watch?v=URMwVBRl5eM
https://sfero.me/about
https://dev.monethica.net

Manlio Dinucci:
Nel suo intervento a distanza Manlio ha parlato della guerra ricordando come già ce l’attendessimo nell’incontro dell’anno scorso, rendendo oggi evidente come il suo svolgimento avvenga col palese obiettivo degli USA di distruggere l’UE per renderla definitivamente dipendente dagli USA e scollegata dal blocco euroasiatico, nella strategia di ricreare due blocchi contrapposti di cui l’UE resterebbe una provincia statunitense, completamente deindustrializzata. Ha poi proposto una convergenza dei vari gruppi attivi sul territorio nazionale, sotto il comune obiettivo rappresentato dallo slogan “Fuori l’Italia dalla guerra”, per sfruttare la maggior debolezza della presa della narrazione di guerra dei media sulla popolazione rispetto alla narrazione pandemica.
Riferimenti:
https://fazieditore.it/autore/manlio-dinucci/
https://ilmanifesto.it/lettere/un-arrivederci-ai-lettori-del-manifesto
https://www.byoblu.com/tag/manlio-dinucci/

Carlo Freccero:
Anche Freccero era presente in versione virtuale, ed anche lui ha posto l’accento sulla narrazione mediatica della guerra che trasforma inesorabilmente l’informazione in propaganda interamente basata sulla leva emotiva. Ha parlato della demolizione dell’economia italiana che progredisce seguendo l’agenda del Great Reset del World Economic Forum di Schwab, di cui l’Agenda 2030 è solo una parte di un disegno geopolitico che seguendo la linea indicata da Spinelli, prevede l’utilizzo di una guerra dell’UE contro la Russia, da utilizzare come pretesto per il consolidamento di un nuovo polo imperialista costituito dall’UE, ma che in ultima analisi è espressione della contrapposizione tra la potenza che rappresenta l’impero talassocratico anglofono e le potenze di terra del blocco euroasiatico.
Riferimenti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Freccero

Giovanni Frajese:
Ha fatto un intervento che, a parte un breve accenno al fatto che questi sieri sono dei prodotti sperimentali, si è distaccato dalle tematiche mediche per calarsi interamente nelle questioni etiche e umane; un approccio che mi ha sorpreso positivamente per la profonda umanità dimostrata dalla persona che parlava, toccando temi come l’utilizzo della paura di morire da parte dei media manipolati, come leva per orientare le scelte della popolazione, ricordando con un gustoso aneddoto sullo zio Paolo, come tutto questo possa diventare una leva per un risveglio interiore/morale che è il primo passo per rigenerarci come Popolo, al fine di ricostruire il grande Paese per come lo ricordiamo negli anni ’80, una memoria che col passare del tempo negli individui viene sovrascritta da una falsa rappresentazione di se, e che quindi va preservata.
Riferimenti:
http://www.uniroma4.it/?q=node/1020

Marta Zanier:
L’interevento si è incentrato sulla presentazione del progetto dell’associazione Vivibensipo, che nel suo territorio in Friuli ha organizzato un sistema di aggregazione e di aiuto alle famiglie; partendo dalla tutela dei diritti dei bambini il progetto si è esteso riuscendo ad offrire un articolato ventaglio di servizi e sostegno ad un bacino di 4000 famiglie. L’esposizione è stata particolarmente interessante soprattutto per la volontà dell’associazione di aiutare concretamente chiunque volesse clonare la loro iniziativa in altre realtà locali, fornendo ogni tipo di aiuto a tal fine, dalla stesura di documenti come lo statuto associativo, fino a fornire consigli basati sulla loro esperienza, per agevolare l’adattamento del loro format basato sulla creazione di una comunità centrata sulle famiglie.
Riferimenti:
https://www.vivibensipo.it

Giorgio Bianchi:
Oltre all’opera di moderazione, in cui ha per tutti i due giorni fatto interventi di collegamento tra i vari relatori, Giorgio ha parlato di un possibile progetto editoriale, che prevede una specifica struttura organizzativa e una precisa modalità di distribuzione, che sfruttando l’apporto delle nuove tecnologie, può raggiungere una diffusione capillare abbastanza da costituire un polo culturale, che integri anche la possibilità di offrire dei contenuti video realizzati professionalmente. Ovviamente un simile progetto richiede investimenti di una certa entità, che vanno raccolti da finanziatori che credano in un progetto di editoria pura come quello descritto da Giorgio, e non è detto che non ci siano.
Riferimenti:
https://t.me/giorgiobianchiphotojournalist
https://www.giorgiobianchiphotojournalist.com
https://visionetv.it/?s=giorgio+bianchi
https://anchor.fm/giubberossenews/episodes/interv—YOU-01-GIUBBE-ROSSE-intervista-GIORGIO-BIANCHI-e1h0se0

 

Conclusioni

Sono stati due giorni veramente intensi, una sorta di formazione a tutto tondo, che secondo me è riuscita nell’intento che si prefiggeva di conferire degli elementi utili a comporsi autonomamente una visione sistemica, ma non solo; personalmente ho trovato la permanenza utile anche per l’occasione di confronto diretto con i vari relatori nei momenti di convivialità che hanno accompagnato l’iniziativa, momenti che mi hanno dato l’occasione di mettere alla prova con persone competenti, le tesi che nel mio canale cerco di comporre in un percorso tematico compiuto, trovando notevoli conferme e stimoli.

Ovviamente qui ho potuto dare solo un assaggio limitato di quello che questa due giorni ha voluto rappresentare, ma in questo contributo video ci sono brevi interviste ai vari relatori e partecipanti per farvi un’ulteriore idea del clima che si respirava: https://www.byoblu.com/2022/05/05/linformazione-globalizzata-come-strumento-finale-di-controllo-il-dibattito/

Non è mancato anche il momento musicale, in cui ho potuto sfoderare le mie doti canore, cosa che non facevo praticamente da due anni, un fermo conseguente a questa situazione politica, che “curiosamente” nessun giornalista metal del circuito underground si è preso la briga di indagare, ma questa è un’altra storia.

L’unica nota di preoccupazione che mi sento di evidenziare riguardando le foto, è l’assenza di giovanissimi, intendo ragazzi dai 15 ai 25 anni; un segnale molto inquietante se si pensa che sono proprio loro quelli che dovrebbero prendere in mano la lotta nei prossimi 5-10 anni, e se non li portiamo dentro questa volontà di cambiamento, il destino di tutti sarà segnato; quindi il nostro imperativo deve essere assolutamente quello di coinvolgere i ragazzi nel creare una visione di mondo che sia in grado di vedere il marcio sistemico attuale, ma anche di offrire una valida alternativa da costruire insieme.

Chiudo ringraziando Alberto (http://www.albertoroveri.com) per le foto, l’aiuto a verificare i miei appunti, le lunghe e animate chiacchierate, e i succosi aneddoti sulla sua lunga carriera giornalistica di fotoreporter.

Segui il mio percorso su Telegram: https://t.me/Pitagoriko

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