CANADA, CINQUE GRANDI BANCHE OFFLINE. BANK RUN IN ATTO?

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Diverse fonti riferiscono che almeno cinque grandi banche canadesi avrebbero da ieri i sistemi fuori uso e impedirebbero prelievi e trasferimenti di fondi ai propri clienti. Dietro il problema tecnico, in realtà, potrebbe nascondersi un “bank run”, ossia un corsa allo sportello. Da quando il governo Trudeau ha annunciato con una misura senza precedenti di essere pronto a congelare i conti correnti di chi sostiene lo sciopero dei camionisti, molti correntisti si sono precipitati agli sportelli per ritirare i propri risparmi. Il “bank run” è la peggiore delle ipotesi per una banca.

La voce si è sparsa sulle reti sociali nella serata di ieri ed è stata confermata da un articolo di una rivista di informatica come Bleeping Computer. Cinque delle principali banche canadesi sono rimaste offline per ore bloccando l’accesso a tutti i servizi bancari dell’home banking, nonché i trasferimenti elettronici tra clienti. Le banche colpite sarebbero Royal Bank of Canada (RBC), Bank of Montreal (BMO), Scotiabank, TD Bank Canada e Canadian Imperial Bank of Commerce (CIBC).

Il picco delle segnalazioni degli utenti impossibilitati ad accedere al proprio conto corrente online ha raggiunto il picco tra le 17:00 e le 18:00 di ieri mercoledì (orario della costa orientale), anche se le segnalazioni hanno continuato ad arrivare fino alle prime ore dell’alba. “Attualmente stiamo riscontrando problemi tecnici con il nostro banking online e mobile, nonché con i nostri sistemi telefonici”, ha confermato un rappresentante di RBC. “I nostri esperti stanno indagando e lavorando per risolvere il problema il più rapidamente possibile, ma al momento non possiamo indicare un orario per il ripristino dei servizi. Vi ringraziamo per la pazienza”. Più tardi RBC ha dichiarato che tutti i sistemi erano stati ripristinati, ma i clienti hanno continuato a segnalare problemi. Anche i clienti BMO hanno visto il servizio globale di trasferimento del denaro inattivo per tutto il giorno, con trasferimenti rifiutati automaticamente senza specificare una ragione apparente. Un rappresentante BMO chiedeva di contattare il servizio clienti. CIBC non ha riconosciuto alcun problema con il proprio banking online. Anche l’app di mobile banking di TD Bank ha bloccato gli utenti, con i rappresentanti del servizio clienti che rispondevano vagamente di “non essere a conoscenza dei recenti problemi con il nostro servizio online tramite EasyWeb”. Alcuni clienti hanno riscontrato problemi agli sportelli automatici, anche se al momento non è chiaro se il problema sia direttamente correlato all’interruzione.

Dietro questa insolita interruzione del servizio potrebbe nascondersi, in realtà, un semplice fenomeno di bank run da parte dei correntisti. Lunedì scorso il premier Trudeau ha annunciato di aver invocato l’Emergencies Act, uno stato di emergenza che conferisce alle forze di polizia poteri speciali in fatto di multe, arresti, sequestri di veicoli fino al congelamento extragiudiziale dei conti corrente dei manifestanti. Qualche ora dopo Chrystia Freeland, ministro delle finanze del governo Trudeau, ha dichiarato che con l’Emergencies Act le piattaforme di crowfunding dovranno registrarsi presso FINTRAC (Financial Transactions and Reports Analysis Centre of Canada), ossia l’intelligence finanziaria canadese, adibita al controllo ed al tracciamento dei pagamenti per capire chi paga chi, come e perché. Si tratta nei fatti di un allargamento delle normative anti-riciclaggio e di contrasto al terrorismo, che verranno applicate anche alle transazioni in criptovalute[1]. È assai probabile che molti correntisti, spaventati dalla prospettiva di vedere congelati i propri fondi bancari, si siano precipitati agli sportelli o abbiano cercato altrimenti di trasferire il proprio denaro su conti correnti “sicuri” mediante trasferimenti elettronici. In un mondo in cui solo il 2% circa della massa circolante è costituito da denaro fisico, il bank run è la peggiore ipotesi che possa verificarsi per una banca. In un simile scenario, l’unica prospettiva per una banca è quella di “spegnere” i propri servizi e attendere che il fenomeno si normalizzi.

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